La ricerca indica che l’autismo è una malattia genetica perché studi scientifici evidenziano che i gemmelli omozigoti hanno il 90% di probabilità di sviluppare entrambe la patologia. I progessi sul trattamento sono in costante evoluzione, infatti, una volta si delineavano solo “tratti” o sintomi standard, mentre ora invece si fa una diagnosi in base ad uno “spettro” che ingloba molti fattori. All’interno di questo spettro si cercano di individuare i specifici disturbi di apprendimento per ogni bambino.
Diagnosi dell’Autismo
La Video Intervention Therapy può essere efficacamente utilizzata per avere una diagnosi precoce della patologia, cosa molto importante per il buon esito della terapia. È consigliato di fare riprese video in contesti diversi, perché il comportamento del bambino può essere influenzato dall’ambiente. I pediatri dovrebbero poter valutare le interazioni precoci tra genitori e figli e prescrivere una diagnosi approfondita se sospettano la presenza della malattia.
L’autismo oggi è diagnosticato intorno ai 2-3 anni. Le Linee Guida Internazionali per la diagnosi prevedono l’utilizzo di test e le valutazione di varie figure professionali tra cui, uno psicologo, un neuropsichiatra e un logopedista. I bambini vengono osservati nei vari contesti come la scuola e la casa. Si fanno colloqui anche con i genitori.
Alla fine si ottiene un profilo del bambino che concerne 3 aree:
- L’interazione sociale
- La comunicazione
- Gli interessi “ristretti”, ovvero l’imitazione di altri personaggi reali o inventati, comportamento stereotipato.
È definito il grado di autismo: lieve, medio o grave
In base al profilo specifico del bambino si prescrive poi un trattamento mirato.
Le difficoltà di persone affette da autismo
Le difficoltà possono essere numerose e diverse, ecco un’elenco delle principali:
- Trovano difficile focalizzarsi sulla realtà nell’insieme, focalizzano meglio il dettaglio
- Non riescono a far “connettere tra loro” concetti diversi
- Hanno difficoltà a riconoscre la propria identità
- Hanno difficoltà ad osservare un viso e questo gli crea un impedimento nel loro sviluppo cognitivo perché ne è alla base.
- Hanno difficoltà nel parlare
- Hanno problemi ad esprimersi e non sanno usare le metafore
- Non sono interessati alle altre persone
- Le sensazioni fisiche sono molto amplificate o poco presenti
- Hanno comportamenti stereotipati
Alcuni bambini possono avere uno o più delle difficoltà elencate senza essere affetti da autismo. La VIT può essere inserita tra gli strumenti utlizzati per la diagnosi.
La terapia utilizzando la VIT
George Downing, colui che ha sviluppato la Video Intervention Therapy, sostiene che in prima istanza bisogna soffermarsi sulle parti sane e sulle potenzialità di questi bambini. Si utilizza una tecnica chiamata “frustrazione positiva” par aiutare i bambini autistici ad evolversi.
Quando si analizza un video il terapeuta abitualmente da una prima scorsa, poi ascolta soltanto l’audio e poi guarda soltanto il video, senza sonoro. Inoltre fa un’analisi dell’insieme, ma fa anche una “micro analisi” di alcuni dettagli che rileva.
Il video viene “letto” tramite l’osservazione di una serie di punti cardine che sono:
- la connessione emozionale
- come utilizzano il corpo
- il loro utilizzo del tempo (ritmo, darsi un turno)
- ciò che si dice
- la collaborazione
- l’autonomia
- la capacità di negoziazione
Si osservano non solo gli elementi “negativi” ma anche quelli positivi al fine di poterli rafforzare.
La terapia serve per aiutare il bambino a sviluppare dei modi per superare le difficoltà prodotte dalla malattia, come ad esempio una memoria a breve termine non affidabile ed una carenza di “funzione esecutiva”.
I bambini autistici sono aiutati, tra le altre cose, a migliorarsi rispetto all’assenza di interesse sociale e ad una abitudinarietà a volte difficile da gestire.
Altrettano importante è aiutarli a interrompere i comportamenti “imitativi” o stereotipati, perchè questi possono bloccare lo sviluppo.
Quando si lavora con il video con bambini autistici, bisogna sapere cosa stanno facendo contemporaneamente gli altri terapisti, in modo da offrire un approccio integrato a multi-disciplinare.
La Video Intervention Therapy risulta essere uno strumento efficace per aiutare bambini e ragazzi autistici a conquistarsi l’autonomia.